Funziona così: hai un’amica che ha 4 sorelle e, per qualche mistero della sorellanza a me ignoto perché munita di fratello maschio, così come ci si passano vestiti, trucchi e forse fidanzati, ci si passa l’architetta. Et voilà: improvvisamente sei anche tu “architetta di corte”, figura mitologica di quando eri all’università.
Questa casa l’ho fatta per la sorella “svedese”, che per quanto mi racconti che nell’arcipelago di Stoccolma si facciano bagni meravigliosi, tant’è questa casa tra gli ulivi se la cura e se la coccola.